Al termine della sfida del “Marcello Torre”, vinta in extremis dalla Paganese contro il Manfredonia, mister Raffaele Novelli ha analizzato con la consueta lucidità la prestazione della sua squadra, soffermandosi sui momenti chiave del match e sull’atteggiamento del gruppo azzurrostellato.

Quando non trovi gli spazi – ha esordito Novelli – c’è anche merito dell’avversario. Il Manfredonia è rimasto compatto, basso dietro la linea della palla, costringendoci a cercare soluzioni diverse. In queste partite serve pazienza, lettura e precisione, perché se sbagli qualche passaggio rischi di concedere ripartenze. La squadra però è stata generosa, sempre fedele all’idea di gioco, e ha continuato a provarci fino alla fine”.

Il tecnico ha poi evidenziato la maturità dei suoi giocatori: “Abbiamo commesso errori che si possono correggere, ma l’atteggiamento è stato giusto. La squadra non ha mai perso fiducia, ha continuato a crederci. E voglio sottolineare l’apporto della nostra tifoseria: ci sostengono fino al 98º minuto, anche nei momenti difficili. Lo fanno con passione e con educazione, e questo per noi è un valore enorme. Ci trasmettono energia e ci spingono a dare sempre di più”.

Sulle scelte tattiche operate nel finale, Novelli ha spiegato la decisione di modificare l’assetto offensivo: “Abbiamo voluto dilatare il campo e inserire forze fresche in grado di dare soluzioni diverse. L’ingresso di Langella, ad esempio, ci ha permesso di trovare geometrie e tempi di gioco differenti. Quando ti trovi davanti una squadra con nove uomini sotto la linea della palla, devi variare, cercare la giocata da fuori o sfruttare la palla inattiva. Abel ha fatto un gran gol, tipico da attaccante puro”.

Sull’adattamento ai campi in erba naturale, l’allenatore ha minimizzato: “Un po’ di adattamento ci può stare, ma anche noi veniamo da due settimane di allenamenti sul sintetico. Quello che conta è l’intensità e la mentalità: arrivare al 97º minuto con la stessa corsa e la stessa lucidità significa che la squadra è in condizione e che crede nel lavoro quotidiano”.

Infine, Novelli ha voluto riportare l’attenzione sul percorso di crescita, respingendo etichette e facili entusiasmi:

“Non dobbiamo definirci una ‘big’. La nostra forza deve essere il lavoro. Se ci esaltiamo dopo una vittoria o ci deprimiamo per una difficoltà, perdiamo equilibrio. Ogni partita è diversa: dobbiamo imparare a giocare contro chi ci viene a pressare alto e contro chi si chiude basso. Solo attraverso il lavoro quotidiano possiamo evitare gli stessi errori e continuare a crescere”.

Un Novelli concreto e misurato, pienamente consapevole della solidità della sua Paganese, ma anche del lungo percorso ancora da compiere per consolidare ambizioni e mentalità vincente.

Sezione: Varie / Data: Lun 03 novembre 2025 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoPaganese
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