Ci sono giornate in cui il pallone smette di rotolare sui campi e diventa strumento di comunità, vicinanza e condivisione. Ieri la Paganese ha dimostrato, ancora una volta, quanto il calcio possa assumere un valore che va oltre il risultato della domenica, facendo visita al centro di riabilitazione mentale Villa dei Fiori.

Un gesto semplice, ma dal significato profondo: calciatori, staff tecnico e dirigenti hanno incontrato gli ospiti della struttura, regalando sorrisi, strette di mano, fotografie e un momento di normalità che, per chi combatte ogni giorno sfide personali e silenziose, ha un valore incalcolabile.

Il calcio, quando riesce a calarsi nella vita reale, diventa linguaggio universale: abbatte barriere, crea legami, restituisce dignità. La Paganese, con questa iniziativa, ha ribadito di essere patrimonio della città non soltanto per i 90 minuti della domenica, ma per la capacità di farsi portavoce di inclusione e vicinanza.

È in questi gesti che si misura la grandezza di una società sportiva. Perché vincere è importante, certo, ma lasciare un segno nel cuore delle persone lo è ancora di più. La visita a Villa dei Fiori dimostra che la Paganese non dimentica il proprio ruolo sociale e il proprio dovere morale verso la comunità: quello di ricordare che lo sport è, prima di tutto, solidarietà.

In un calcio spesso travolto da polemiche, interessi e numeri, giornate come quella di ieri riconciliano con la sua essenza più pura: un abbraccio sincero, che vale più di mille gol.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 03 ottobre 2025 alle 08:00
Autore: Emmanuele Sorrentino
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