La Paganese ritrova il sorriso e lo fa nel modo più intenso e simbolico possibile: con una vittoria all’ultimo respiro, spinta da un “Marcello Torre” vestito a festa e da una curva che ieri ha ricordato a tutti cosa significhi davvero appartenere a questi colori. Il successo contro il Manfredonia non vale soltanto tre punti, ma rappresenta un segnale forte: di carattere, di crescita, di identità.

È stata una partita tutt’altro che semplice. Gli azzurrostellati hanno dovuto fare i conti con un avversario organizzato, chiuso, disciplinato, che ha cercato di difendere fino all’ultimo respiro lo 0-0. Ma la Paganese, anche nei momenti di maggiore difficoltà, non ha mai smesso di giocare, di costruire, di crederci. È questa la differenza tra una squadra qualunque e una che sta imparando a comportarsi da grande: la capacità di restare fedele alla propria idea anche quando il cronometro corre e la porta sembra stregata.

Il gol di Arganaraz, arrivato nel finale, è la naturale ricompensa per una squadra che ha continuato a spingere, a cercare soluzioni, a non snaturarsi. È il premio al lavoro, alla pazienza e alla fiducia in un progetto tecnico che sta trovando sempre più coerenza. Ma se la vittoria porta la firma del gruppo, il protagonista silenzioso di questa serata è stato il pubblico.

Il “Torre” ieri era uno spettacolo: coreografie, passione, cori ininterrotti per novantotto minuti. Un tifo maturo, caldo ma mai sopra le righe, capace di trasmettere energia nei momenti più delicati del match. Lo ha detto anche mister Novelli: “Con una tifoseria così non possiamo permetterci di non avere voglia”. E aveva ragione. In campo c’erano undici uomini, sugli spalti c’era una città intera.

La Paganese di Novelli continua il suo percorso di crescita, fatta di equilibrio, intensità e idee chiare. Non c’è spazio per facili entusiasmi – il tecnico lo ripete spesso – ma è indubbio che la squadra stia costruendo qualcosa di solido, partendo dal lavoro quotidiano e dal senso di appartenenza.

Se il calcio è emozione, quella di ieri al “Torre” è stata pura magia: una vittoria di cuore, di squadra e di popolo. Una serata che resterà impressa, non solo per il risultato, ma per l’immagine più bella che ci consegna — quella di una Paganese viva, compatta, trascinata dal suo pubblico e sempre più consapevole della propria forza.

Una vittoria da grande squadra. E da grande piazza.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 03 novembre 2025 alle 08:00
Autore: Emmanuele Sorrentino
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