C’è tanto orgoglio nel pareggio conquistato dalla Paganese sul difficile campo del Barletta. Un punto che, al di là del mero valore numerico in classifica, pesa come un macigno per significato, temperamento e spirito di squadra. Gli azzurrostellati di mister Raffaele Novelli hanno disputato una gara di grande personalità, mostrando quella compattezza e quella fame che stanno diventando il marchio di fabbrica di questo gruppo.

Il Barletta, spinto da un pubblico caldo e da ambizioni dichiarate, ha cercato sin dai primi minuti di imporre il proprio ritmo. Ma la Paganese ha risposto colpo su colpo, restando lucida nelle difficoltà e sapendo soffrire nei momenti più complessi del match. La squadra non ha mai smarrito l’equilibrio tattico, anzi ha saputo gestire con intelligenza le fasi di pressione avversaria, trovando in alcune ripartenze rapide e ordinate l’occasione per far male.

Da sottolineare, inoltre, l’eccezionale cornice di pubblico che ha accompagnato la squadra al “Putilli”: circa 600 tifosi azzurrostellati hanno invaso pacificamente Barletta, trasformando lo stadio in un piccolo spicchio di Pagani. Cori, bandiere e passione hanno sostenuto i ragazzi di Novelli per tutti i novanta minuti, in un abbraccio ideale tra campo e gradoni che ha reso ancora più significativo il risultato finale.

È un pareggio che sa di vittoria, perché ottenuto con determinazione, sacrificio e unione d’intenti. Ogni giocatore ha dato tutto, dal primo all’ultimo minuto, incarnando pienamente la mentalità richiesta da Novelli: nessuna resa, mai. In un campionato lungo e imprevedibile come quello di Serie D, partite del genere raccontano più di mille parole il percorso di crescita di una squadra che non teme il confronto con nessuno.

Il punto conquistato a Barletta rappresenta un segnale forte, un messaggio al campionato: la Paganese c’è, lotta, e non ha intenzione di fare da comprimaria. La strada è tracciata, e con questo spirito gli azzurrostellati potranno togliersi ancora molte soddisfazioni.

Un pareggio prezioso, dunque, ma soprattutto un’altra prova di maturità per un gruppo che sta imparando a riconoscersi in un’identità precisa: quella del coraggio, del lavoro e dell’appartenenza.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 27 ottobre 2025 alle 08:00
Autore: Emmanuele Sorrentino
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