La recente intervista rilasciata dal vice-presidente Tommaso Fezza al portale Notiziariodelcalcio.com, evidenzia con chiarezza un progetto ambizioso ma metodico per la Paganese: tornare in serie C entro un arco temporale di tre anni. È un’indicazione significativa: non proclami estemporanei, bensì un orizzonte definito e un percorso costruito con logica.

Fezza ha sottolineato che «la squadra è giovane ma forte» e che la società ha scelto il direttore Bocchetti con l’obiettivo di «mettere le basi, puntare su calciatori giovani e validi».
Questo approccio trasmette concretezza: si vuole crescere, non solamente partecipare. In un contesto come quello della Serie D, dove la Paganese si trova attualmente, la dichiarazione assume un valore simbolico e operativo insieme.

L’ambiente intorno al club — tifoseria, sostenitori, città — percepisce chiaramente questa intenzione. Si respira voglia di riscatto, desiderio di vedere l’“azzurrostellato” scalare la gerarchia della piramide calcistica. Il tifo organizzato non è solamente spettatore ma parte attiva: vuole essere protagonista, vuole credere. E quando il vertice societario esplicita un progetto, ciò favorisce coesione, fiducia e identità. La Paganese, con la sua storia, non può rinunciare all’ambizione di ritornare al professionismo.

Qui interviene la responsabilità di tutti: società, squadra, tecnico, tifosi. Il progetto a lungo termine richiede che ogni componente interpreti il proprio ruolo con serietà. Non si tratta solo di “voglia”, ma di operare con metodo. Il tifo organizzato ha un compito: sostenere con costanza, rispettando i tempi, sapendo che i risultati non arrivano per magia, ma attraverso impegno. La città ha un’occasione: essere gruppo, ritrovarsi, fare fronte comune.

Il fatto che la Paganese comunichi chiaramente l’obiettivo serie C è già un segnale concreto: significa che la normalità del club, per il prossimo triennio, sarà competere in alto, non semplicemente “esserci”. Questo cambia l’asse mentale: la stagione in corso non sarà solo un anno di transizione, ma un anno fondativo. E nel calcio – come in tutte le cose – i progetti ben formulati, con tempi e mezzi definiti, hanno maggiori possibilità di riuscita.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 23 ottobre 2025 alle 08:00
Autore: Emmanuele Sorrentino
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