Negli ultimi anni la Serie D, storicamente considerata l’ultimo gradino del calcio “nazionale” e spesso relegata a un seguito prettamente locale, sta vivendo una piccola grande rivoluzione silenziosa: quella della visibilità. Una trasformazione che passa dalle emittenti televisive e dallo streaming, strumenti che stanno progressivamente cambiando il modo di seguire il campionato e di viverlo, anche a centinaia di chilometri di distanza.

Se fino a pochi anni fa seguire una partita di Serie D significava affidarsi alle cronache radiofoniche, alle dirette testuali o alle sintesi post-partita, oggi la situazione è profondamente diversa. Sempre più società hanno compreso l’importanza di offrire ai propri tifosi la possibilità di seguire la squadra in diretta, investendo in produzioni video di qualità o stringendo accordi con piattaforme specializzate.

Parallelamente, diverse emittenti locali e regionali stanno acquisendo i diritti di trasmissione per alcune gare di cartello, trasformando la “D” in un prodotto mediatico sempre più interessante. In Campania, Lazio, Puglia, ma anche in Lombardia e Veneto, il fenomeno si sta consolidando: televisioni e web tv trasmettono regolarmente match in diretta, spesso con commento tecnico e approfondimenti pre e post partita.

Le stesse società, dal canto loro, si sono attrezzate con soluzioni proprie: molte offrono pacchetti in pay-per-view o abbonamenti stagionali per lo streaming delle gare interne, garantendo copertura e qualità sempre più elevate. Si tratta di un passo significativo non solo in termini di visibilità, ma anche di sostenibilità economica: i ricavi generati da abbonamenti e sponsorizzazioni legate alle dirette rappresentano un piccolo ma importante contributo al bilancio societario.

La Paganese, in tal senso, si muove in linea con questo trend, con dirette streaming organizzate dalla stessa società, consapevole che la presenza digitale non è più un optional ma un dovere verso la propria tifoseria. La possibilità di seguire gli azzurrostellati in ogni parte d’Italia — o persino dall’estero — non solo rafforza il legame con i sostenitori storici, ma amplia il pubblico potenziale, favorendo la crescita dell’intero movimento.

Utile l'apporto delle emittenti private che consentono appunto ai supporters della Stella, come nel caso di domenica nel derby interno con la Sarnese, di seguire le gesta dei propri beniamini.

Quella che un tempo era una “quarta serie” di nicchia, oggi comincia dunque a strutturarsi come un prodotto mediatico moderno, capace di attrarre spettatori, sponsor e operatori del settore. Una trasformazione culturale che, se sostenuta con professionalità e coordinamento tra FIGC, Lega Nazionale Dilettanti e club, potrebbe segnare un punto di svolta definitivo: la Serie D come campionato non solo di passione e territorio, ma anche di visibilità e innovazione.

In un calcio sempre più globalizzato, la “D” riscopre la propria forza più autentica: quella di saper unire comunità e generazioni, oggi anche attraverso uno schermo.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 17 ottobre 2025 alle 08:00
Autore: Emmanuele Sorrentino
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