Si parla di rivoluzione, ma alla fine rischia di essere soltanto un maquillage. La Serie D attendeva da anni una riforma vera, coraggiosa, capace di restituire slancio al massimo campionato dilettantistico nazionale. E invece, stando alle dichiarazioni di Giancarlo Abete, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, ci troviamo di fronte a un cambiamento minimo, più formale che sostanziale.

L’idea lanciata da Abete è quella di ridurre i gironi da nove a otto a partire dalla stagione 2026/27, aumentando però le partecipanti a 20 per ciascun raggruppamento. In termini pratici, significa passare da 162 a 160 club: un taglio di appena due società, insufficiente a ridisegnare davvero la fisionomia del torneo.

Il numero uno della LND rivendica come punto qualificante della riforma l’introduzione di playoff nazionali che garantiranno una promozione in più direttamente sul campo, senza ricorrere a ripescaggi e riammissioni. Un passo avanti, certo, ma che non basta a mascherare l’assenza di una visione più incisiva.

«Sono contrario – ha spiegato Abete – a ricreare un campionato intermedio tra C e D, come lo fu la vecchia C2. L’obiettivo non è moltiplicare i livelli, ma semplificare e razionalizzare».

Eppure, al di là della retorica, resta la sensazione di un’occasione mancata. Da tempo addetti ai lavori, tifosi e osservatori chiedono una riduzione vera delle squadre, che renda il campionato più competitivo e sostenibile. Con il format attuale, invece, si rischia di continuare a disperdere energie e risorse in una struttura troppo ampia, che fatica a mantenere appeal e seguito.

Ridurre un girone senza incidere realmente sul numero complessivo delle società equivale a rinviare il problema. La Serie D, oggi, è un torneo che perde gradualmente pubblico e interesse. Servirebbe una riforma strutturale, non un semplice ritocco di facciata.

Cambiare per non cambiare, insomma. La riforma annunciata promette di portare qualche novità, ma non risponde all’urgenza di rilanciare davvero il campionato. E la sensazione diffusa è che, andando avanti così, il conto da pagare arriverà comunque, con il rischio concreto di un sistema al collasso.

Sezione: Campionato / Data: Gio 11 settembre 2025 alle 18:00
Autore: Redazione TuttoPaganese
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