La Paganese non è soltanto una squadra di calcio: è un patrimonio della città, un simbolo identitario che da decenni accompagna i tifosi nelle gioie e nei dolori sportivi. Non stupisce, dunque, che intorno agli azzurrostellati si sia consolidato, e continui a crescere, un interesse vivo e autentico da parte della stampa locale.

Emittenti televisive, radiofoniche e testate online stanno dedicando spazi sempre più rilevanti alla squadra, imbastendo trasmissioni che, in alcuni casi, rappresentano una vera e propria tradizione. Rubriche settimanali, dibattiti post-partita, interviste e approfondimenti stanno restituendo alla piazza un pluralismo dell’informazione che è ossigeno puro per chi crede ancora nel giornalismo fatto con serietà e professionalità.

Il valore non è soltanto quantitativo, ma soprattutto qualitativo: la varietà di voci e di opinioni consente al tifoso di informarsi, farsi un’idea autonoma e partecipare in maniera più consapevole alla vita sportiva della Paganese. È proprio questo il cuore pulsante di una comunità che vuole sentirsi partecipe, non spettatrice passiva.

In un’epoca in cui il racconto sportivo rischia di appiattirsi tra comunicati ufficiali e slogan preconfezionati, la vitalità della stampa locale attorno alla Paganese è una ricchezza da tutelare. È la dimostrazione che il giornalismo, quando interpreta con passione il proprio ruolo di servizio alla collettività, può ancora incidere, informare, stimolare il confronto e rafforzare il legame tra squadra e territorio.

La Paganese merita questa attenzione. La città la sostiene, e la stampa la racconta: due facce della stessa medaglia, che insieme costruiscono quell’identità condivisa che rende il calcio non solo sport, ma cultura popolare e memoria collettiva.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 12 settembre 2025 alle 08:00
Autore: Emmanuele Sorrentino
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