Due partite senza segnare, dopo un avvio di stagione che aveva fatto intravedere ben altre prospettive. La Paganese ha deciso di non restare a guardare e ha mandato un segnale forte e chiaro al campionato: l’attacco va rinforzato, e subito. Le firme di Mario Aprea e Antonio Negro non sono semplici operazioni di mercato, ma risposte concrete a un problema che nelle ultime due uscite contro Heraclea e Fidelis Andria era apparso lampante: l’assenza di cattiveria e incisività negli ultimi sedici metri.

Aprea, classe 2005, arriva in prestito dal Crotone dopo essersi messo in mostra con la Civitanovese. Parliamo di un ragazzo che ha già respirato il professionismo e che ha nelle corde rapidità, tecnica e duttilità. È il classico profilo che può crescere molto sotto la guida di un allenatore esperto come Raffaele Novelli, ma al tempo stesso ha qualità già spendibili subito. Per una squadra che ha bisogno di imprevedibilità, un innesto del genere può rivelarsi prezioso.

Diverso il discorso per Antonio Negro. La Paganese lo prende dal Savoia dopo una stagione da 11 gol in 26 presenze: numeri che parlano da soli. Alto, strutturato, abituato a fare a sportellate con i difensori, Negro è l’archetipo del centravanti che sa come far salire la squadra e che vive per la porta. Dopo i passaggi in Serie B con il Latina e le esperienze in Serie C e D, arriva a Pagani con la maturità giusta per essere una guida offensiva. In un reparto che finora ha mostrato più volume che sostanza, un giocatore del genere può fare la differenza.

Questi due innesti raccontano una società che non vuole restare in balia degli eventi. La Paganese ha lanciato un messaggio chiaro: non si accontenta, non si rifugia negli alibi e cerca soluzioni per alzare il livello. La piazza, giustamente esigente, si attendeva un passo del genere dopo due gare senza gol. Ora toccherà al campo, come sempre, dare le risposte definitive.

Da un lato un giovane di prospettiva come Aprea, dall’altro un attaccante fatto e finito come Negro. Due profili diversi, complementari, che alzano le alternative a disposizione di Novelli. La speranza è che la Paganese ritrovi la brillantezza mostrata a Nardò e contro l’Ischia, e che da qui possa partire un cammino più solido, all’altezza delle ambizioni dichiarate.

Perché alla fine, i nomi contano. Ma i gol contano di più.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 21 settembre 2025 alle 08:00
Autore: Emmanuele Sorrentino
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