Il presidente del Nola, Giuseppe Langella, ha espresso con fermezza la propria preoccupazione riguardo alla situazione infrastrutturale che sta penalizzando la squadra, appena promossa in Serie D. In una dichiarazione rilasciata a margine dell’iscrizione al campionato, Langella ha sottolineato con amarezza come, nonostante i progressi sportivi e il lavoro incessante per costruire una squadra competitiva, la società non disponga ancora di un campo nella città di Nola per disputare le partite casalinghe.

«Abbiamo fatto il primo passo per il progetto del Nola come lo immaginavo io. Siamo in Serie D e abbiamo lasciato l’Eccellenza» ha dichiarato Langella, evidenziando però che «ad oggi non abbiamo ancora una struttura nella nostra città in cui giocare. Prevediamo di disputare le gare a Cardito, lontano da Nola».

Il presidente ha poi aggiunto che «le porte dello Sporting sono chiuse» e che questa rappresenta la vera criticità da affrontare: «Deve essere questa la preoccupazione di tutto l’ambiente. Il mio appello a tutti i tifosi ora è di pensare davvero alla cosa più importante per il Nola, tornare a giocare a casa nostra».

Langella ha altresì respinto le polemiche sulla denominazione societaria, definendole secondarie rispetto al problema della sede delle partite e ribadendo l’impegno dello staff a preservare l’identità del club.

La mancata disponibilità dell’impianto Sporting rappresenta dunque un ostacolo significativo per il Nola, che punta con forza a recuperare il proprio terreno e a restituire alla tifoseria la possibilità di vivere le partite nella propria città, fattore fondamentale per consolidare il legame con il territorio e costruire un futuro sportivo solido.

Sezione: L'Avversario / Data: Sab 12 luglio 2025 alle 16:30
Autore: Redazione TuttoPaganese
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