Il calcio a Messina vive l’ennesima estate di passione. Dopo un’annata tormentata, culminata in una penalizzazione di 14 punti e un playout sfumato per un soffio, l’ACR Messina si trova ora in una situazione societaria e finanziaria estremamente delicata, con una scadenza improrogabile all’orizzonte: il 10 agosto.

Quel giorno, infatti, scadranno i sessanta giorni dall’udienza del 10 giugno e il club sarà chiamato a presentare un piano di rientro economico dettagliato, redatto da consulenti e commercialisti incaricati. Senza un piano concreto e sostenibile, verrà meno la possibilità di una composizione negoziata della crisi, aprendo la strada alla liquidazione giudiziale.

L’attuale proprietà, dopo aver preso le redini a stagione in corso, non ha rispettato le scadenze federali di febbraio, aprile e maggio, generando un ulteriore danno sportivo. E mentre la squadra dovrebbe già essere in ritiro, la realtà racconta di una società priva di certezze e con un monte debitorio da chiarire.

Alla finestra restano soggetti interessati al subentro, tra cui la Società Cooperativa Calcio Messina e un gruppo guidato dall’imprenditore Giuseppe Peditto, che avrebbe già presentato una fideiussione bancaria. Ma per ora tutto è fermo, in attesa di un via libera che dipende anche dal Tribunale.

Nel frattempo, si susseguono le interlocuzioni per reperire fondi, anche grazie alla consulenza di Dante Scibilia, esperto in operazioni di salvataggio societario nel calcio. Ma il tempo stringe, e l’ombra di una stagione già compromessa — con 14 punti di penalizzazione da scontare — incombe.

Il futuro dell’ACR Messina è appeso a un filo. O si fa chiarezza, con un piano credibile e una nuova governance, o lo spettro del fallimento rischia di porre fine a un’altra pagina storica del calcio siciliano. Il 10 agosto sarà il giorno della verità.

Sezione: L'Avversario / Data: Mer 23 luglio 2025 alle 18:00
Autore: Redazione TuttoPaganese
vedi letture
Print