Attualmente lontano dai campi ma con la mente già proiettata al futuro, Luigi Panarelli resta uno degli allenatori più stimati e conosciuti del panorama di Serie D. Dopo le brevi esperienze della scorsa stagione sulle panchine di Manfredonia e Igea Virtus, il tecnico tarantino ha scelto di prendersi un periodo di riflessione, in attesa della giusta occasione per tornare protagonista.

In un’intervista rilasciata a Notiziario del Calcio, Panarelli ha raccontato il suo momento professionale con la consueta lucidità e passione, analizzando anche l’andamento del Girone H, torneo che conosce in profondità e dove ha scritto pagine importanti della sua carriera.

«Sono fermo per scelta — ha spiegato Panarelli —. Ho ricevuto diverse proposte, ma ho preferito declinare. In Serie D accetterei solo un progetto serio, in una piazza dove poter incidere e dire la mia, come accadde in passato con Andria, Casertana, Taranto o Matera. Voglio una società con ambizioni e programmazione, anche se questo significa dover attendere. Non mi interessa ripartire tanto per farlo: voglio un progetto in linea con la mia carriera».

Tra i temi toccati dal tecnico, anche la positiva partenza della Fidelis Andria, una delle sue ex squadre:
«Sta disputando un ottimo campionato. Il direttore Califano ha costruito una rosa intelligente, senza limitarsi ai soliti nomi noti del girone, ma cercando talenti anche fuori regione. Calciatori come Trombino, Taglierino e Marquez stanno facendo la differenza. Non era considerata una big, ma sta dimostrando il contrario. E poi — ha aggiunto — Andria ha un pubblico eccezionale, che conosco bene e che sa trascinare la squadra».

Panarelli ha poi espresso un pensiero sulle due piazze che più hanno segnato la sua carriera da giocatore e allenatore:
«Mi dispiace per Matera, che vive un momento di grande incertezza. È triste vedere una città con tanta tradizione calcistica senza una squadra di riferimento. Il Taranto, invece, sta facendo bene in Eccellenza, un campionato molto competitivo. L’ho vinto anni fa con l’Altamura e so che il livello è altissimo: ci sono club ambiziosi, giocatori di categoria superiore e allenatori preparati. Non è affatto un torneo dilettantistico qualunque».

Sul campionato in corso, Panarelli non ha dubbi: «Il Girone H resta il più difficile d’Italia. Non vedo una squadra in grado di dominare: i valori emergeranno con il tempo. Ho allenato per quattro anni in questo girone, disputando due finali playoff, e posso dire che ogni partita va conquistata. Vedo bene squadre come Heraclea, Fidelis Andria, Barletta, Fasano, Virtus Francavilla, Paganese, e anche il Gravina, che dopo un avvio complicato ha trovato continuità. Sarà un torneo lungo ed equilibrato, vincerà chi avrà più pazienza e stabilità».

Sezione: Varie / Data: Ven 17 ottobre 2025 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoPaganese
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