Il prossimo campionato di Serie D, l’ennesimo nel limbo del dilettantismo, si annuncia ancora una volta come una sfida tutt’altro che semplice. E non solo per la concorrenza agguerrita di altre piazze storiche pronte a lottare per un posto in Serie C, ma soprattutto per il peso gravoso della situazione societaria, con un contenzioso aperto con l’Agenzia delle Entrate che tiene con il fiato sospeso tutto l’ambiente.

Il nodo dei debiti pregressi, mai risolto del tutto, continua a rappresentare una zavorra per le ambizioni del club. Si parla di piani di rientro, di accordi transattivi, di trattative in corso, ma il clima resta teso. L’iscrizione al prossimo torneo non è in dubbio, ma il margine di manovra sul mercato – e in generale nella programmazione – ne risente inevitabilmente.

Eppure, nonostante tutto, la piazza non ha smesso di credere. Non ha smesso di chiedere un futuro diverso, una progettualità seria, un club che possa tornare a rappresentare degnamente la città di Pagani anche oltre i confini regionali.

Il ritorno di Antonio Bocchetti come direttore sportivo è stato letto proprio in questa ottica: una figura esperta, conoscitore delle dinamiche del calcio meridionale, pronto a mettersi al lavoro per costruire una squadra solida e competitiva. Un segnale di continuità, ma anche di rilancio, che la tifoseria ha accolto con cauto ottimismo.

Una piazza ferita, ma non rassegnata

Pagani è una città che ha conosciuto la Serie C, che ha riempito il “Marcello Torre” anche in anni difficili, che ha seguito la Paganese su ogni campo d'Italia con passione e orgoglio. Il popolo azzurrostellato ha il cuore stanco, ma non è rassegnato. È pronto a tornare a sognare, a esultare, a soffrire: ma chiede chiarezza, trasparenza, e soprattutto un progetto tecnico serio, sostenibile.

Il campo dirà come andrà. Ma prima ancora servirà capire che tipo di società sarà la Paganese 2025/2026: se resterà impantanata nei problemi fiscali e nelle incertezze gestionali, o se riuscirà – finalmente – a voltare pagina e a gettare le basi per un ritorno tra i professionisti.

La piazza, intanto, aspetta. E spera. Perché se è vero che il calcio è passione, a Pagani è anche identità, memoria, appartenenza. E quella maglia azzurrostellata, oggi più che mai, ha bisogno di tornare a splendere.

Sezione: Varie / Data: Ven 13 giugno 2025 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoPaganese
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