C'è un vento nuovo che soffia su Pagani, e porta con sé ambizione, equilibrio e una chiara progettualità tecnica. L’ultimo colpo annunciato in casa Paganese, lo spagnolo Roger Figueras Ballart, è molto più di un semplice innesto di qualità: è un segnale. Un messaggio chiaro lanciato dalla dirigenza e dallo staff tecnico, che dimostrano di voler costruire una squadra non solo competitiva, ma in grado di alzare l’asticella dopo l’ultima stagione.

Figueras Ballart, classe 1997, è un prodotto della prestigiosa cantera del Barcellona, fucina di talento e disciplina tattica, e arriva a Pagani con un curriculum che unisce qualità tecniche e formazione calcistica d’élite. Difensore centrale moderno, dotato di visione di gioco e pulizia nei piedi, rappresenta il profilo ideale per una squadra che mira a dominare il gioco partendo dal basso. Un innesto internazionale che eleva il tasso tecnico del reparto arretrato, ma soprattutto porta con sé una mentalità diversa, forgiata in una delle accademie più esigenti d’Europa.

Il suo arrivo si inserisce in un mosaico di mercato fin qui ben costruito. La Paganese, infatti, sta conducendo un calciomercato intelligente, coerente e mirato. Nessun colpo ad effetto fine a sé stesso, ma operazioni ragionate, volte a mantenere quell’equilibrio che ogni squadra vincente deve saper custodire: una giusta miscela tra esperienza e giovani motivati.

In tal senso, non si possono trascurare le conferme di due colonne della passata stagione: Francesco De Feo e Andrea Mancino. Il primo, nato centrocampista, adattato a mezz'ala, centrale di difesa e chi più ne ha più ne metta, è stato tra i protagonisti assoluti dell’annata trascorsa, nella sua Pagani; il secondo, sempre disponibile a fare la spola tra centrocampo e attacco, ha rappresentato l’anima tecnica e carismatica della Paganese, risultando spesso determinante nei momenti chiave. La loro permanenza rappresenta una base solida da cui ripartire e costruire, soprattutto in un campionato, come quello di Serie D, dove la continuità è spesso l’arma in più.

L’impressione, ad oggi, è quella di una società che ha imparato molto dall’ultima stagione, chiusa con dignità e senso di appartenenza, ma anche con la consapevolezza di dover alzare il livello per ambire a qualcosa in più. La strada intrapresa sembra quella giusta: innesti giovani ma pronti, profili di personalità, conferme pesanti. Ora, la parola passerà inevitabilmente al campo, unico vero giudice del lavoro estivo.

Ma le premesse, oggi, autorizzano a guardare al futuro con fiducia: la Paganese sta crescendo, dentro e fuori dal campo, e Pagani merita di sognare ancora.
Con testa, equilibrio e qualità, si può puntare a un campionato ancor più positivo rispetto al precedente. E magari, chissà, tornare a frequentare certi palcoscenici che questa piazza ha dimostrato di saper onorare.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 05 luglio 2025 alle 00:00
Autore: Emmanuele Sorrentino
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